lunedì 6 luglio 2015

I Monti Sibillini in versi, di Maria Fontana Cito





I Monti Sibillini hanno ispirato Maria Fontana Cito per il suo prossimo libro Attraverso versi e versanti dei Monti Sibillini.vuole mettere in luce magia di questi luoghi i paesaggi , con la sua storia e le sue leggende i Monti Sibilllini rappresentano un'occasione unica per rivivere appieno il fascino del tempo passato e scoprire i tesori che l'uomo ha saputo preservare nei secoli per adattarsi a un ambiente naturale selvaggio e spesso ostile. L'esperienza del viaggio diventa così, anche sotto il profilo culturale, realmente vivificante ed indimenticabile per ogni visitatore.

Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini comprende il gruppo montuoso più elevato dell'Appennino umbro- marchigiano e la sua vetta più alta, il Monte Vettore, raggiunge i 2.479 metri s.l.m., mentre i suoi molti comuni sono distribuiti tra l'Umbria e le Marche.Da vedere
Fra i comuni che meritano una visita c'è Visso, sede del Parco Nazionale. La leggenda narra che questo comune umbro del Parco, caratterizzato da un centro storico raccolto e pittoresco, sia stato fondato ben 907 anni prima di Roma e che, dal suo riconoscimento come libero comune e fino all’invasione napoleonica, fosse diviso in cinque distretti chiamati "Guaite", comprendenti anche Castelsantangelo ed Ussita.
Non lontano, ad attrarre il visitatore, un itinerario percorribile anche in auto, le Gole della Valnerina, scavate dall’impetuoso fiume Nera.
Castelluccio di Norcia - Veduta

Antiche leggende conferiscono un'aura di mistero.
La grotta situata poco sotto la sommità del Monte Sibilla era già conosciuta nell'alto medioevo in tutta l'Italia centrale; se ne trova una rappresentazione anche in alcuni affreschi all'interno dei Musei Vaticani. Secondo la leggenda, resa famosa dal romanzo cavalleresco Guerin Meschino di Andrea da Barberino, ed il libro Il paradiso della regina Sibilla, di Antoine de la Sale, la grotta situata nel Monte Sibilla ospitava un regno fatato, in cui creature meravigliose vivevano in una sorta di festino perenne, salvo poi trasformarsi per un giorno a settimana in creature mostruose e orripilanti, e quella di un lago alla sommità del monte Vettore, il lago di Pilato, a quota di circa 2.000 m, hanno dato forza per la creazione di mitiche favole pagane attorno a questa catena; in particolare si crede che queste fossero state montagne adatte per consacrare libri per la magia nera e che quella grotta, ormai oggi franata, fosse l'antro infernale della Sibilla (da cui prende il nome la catena montuosa) che, secondo alcuni studiosi, lì si rifugiò dopo il processo di cristianizzazione dell'Impero romano. 
Sicuramente questo processo di conversione della popolazione fu lento e graduale e, soprattutto, i luoghi più lontani dalle grandi vie di comunicazione o periferici rispetto alle grandi città hanno assorbito molto più lentamente la nuova religione cristiana; non solo, data la loro amenità potevano rappresentare un posto sicuro dove rifugiarsi per coloro che non volevano abbandonare i culti pagani. 
Macerata - Lago di Fiastra

Forse proprio in questo periodo, a cavallo tra il tempo del mondo antico classico e l'età medioevale, nascono le prime grandi leggende che porteranno questi monti ad essere luogo di pellegrinaggio di molti stregoni [senza fonte], ma anche di cavalieri erranti che qui passavano per sfidare la maga o per chiederle dei vaticini come nel celebre romanzo cavalleresco Il Guerrin Meschino di Andrea da Barberino, una cui parte è qui ambientata.
Castelluccio. Piano Grande, a monte di Norcia.ogni anno celebrano una spettacolare fioritura, la Fiorita, il plateau si mostra avvolto in una dominante bluastra.con le tinte forti delle distese di fiordalisi, a ricoprire quei campi di lenticchie nei quali sono i fiori coabitanti della leguminosa, che invece nei rettangoli vicini convive ora con i papaveri.

I fiori gialli, di regola, sono i primi a sbocciare, seguiti dai papaveri e poi, a chiudere, dai fiordalisi (blu e violetto sono i colori che hanno più bisogno di luce, di quella da solstizio d'estate: Il tutto si consuma in un lasso di 20-25 giorni che spazia tra fine maggio e metà luglio. 
Per la particolarità della sua collocazione va citato il paese di Arquata del Tronto, unico comune d'Europa il cui territorio è compreso all'interno di due Parchi Nazionali: quello dei Monti Sibillini a nord e del Gran Sasso e Monti della Laga a sud, già Abruzzo.
Cuore di un'importante settore del parco è Norcia, patria del Patrono d'Europa, S. Benedetto, e famosa per lo splendido centro storico. 
A Preci, luogo di spiritualità, da vedere è l'Abbazia di Sant'Eutizio, fondata nel 470 d.C., in cui è nata la Scuola chirurgica preciana. 
Il trekking, molto praticato in tutta l'area, è facilitato da tracciati segnati e dalle visite guidate che sono curate dalle Case del Parco. Particolarmente interessanti sono alcuni sentieri a tema, come quello dello Zafferano, così chiamato perché ripercorre l'antica strada di coloro che portavano dall'Abruzzo l'antica spezia.
Anche l'arrampicata sportiva è molto diffusa nel parco, soprattutto nei versanti settentrionali del monte Bove. Per la struttura morfologica e le particolari condizioni ambientali, legate alle correnti atmosferiche, il parco è il regno del deltaplano e del parapendio.
Altri sport, oltre allo sci durante la stagione invernale nella zona di Forca Canapine, sono il rafting e il canyoning lungo i fiumi. 
E' possibile scoprire, in mountain bike, molti degli ambienti più suggestivi del parco, grazie a numerosi sentieri segnalati specifici per questa disciplina. 
Sembra quasi un locus amoenus quello in cui sorge il Santuario di Macereto, nelle alture sopra Visso, a circa 1000 metri s.l.m.. Si tratta di un complesso religioso, nei cui pressi sorgeva un tempo il castello dei conti di Fiastra. Rappresenta la maggiore espressione dell'Architettura rinascimentale del '500 nelle Marche.
Risalendo lungo il fiume Nera verso l'entroterra marchigiano, ci si trova di fronte ad un vero e proprio spettacolo: il Lago di Fiastra. Nonostante sia un lago artificiale, le sue acque sono in ogni stagione dell'anno di un azzurro cristallino in cui si rispecchiano le vette dei monti circostanti. Di lì si possono raggiungere la suggestiva Valle dell’Acquasanta con le sue splendide cascate e la Grotta dell’orso. 


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