domenica 19 luglio 2015

Serata di poesie Francavilla Fontana con l’autrice Maria Fontana Cito 20 settembre 2015 0re 20


Serata di poesie Francavilla Fontana
con l’autrice Maria Fontana Cito

Sarà ospitata presso il monumentale castello Imperiali di Francavilla Fontana la serata di lettura delle poesie, inserita nel cartellone delle manifestazioni estive della città di Francavilla Fontana, in programma il prossimo 20 Settembre 2015 alle ore 20.
Il Castello nasce come fortificazione del feudo di Oria e venne fatto erigere da Giovanni Antonio del Balzo Orsini verso il 1450, mutato ed ampliato da Giovanni Bernardino Bonifacio intorno al 1547, fu completato acquisendo la funzione di residenza da Michele III tra il 1720 ed il 1727. Nel 1739 Michele Imperiali IV
Siamo nella terra di mezzo (dei Messapi) suddivisa in Calabría a settentrione e la Salentina a meridione e coloro che la abitavano, i Calabri e i Salentini, appartenevano a due tribù distinte degli Iapigi. 
I Messapi "Sulla scia delle antiche rotte navali dei Micenei la prima terra che, dopo la traversata egea, appariva all’orizzonte, era quella salentina. Per identificarla venne denominata dai Greci, forse coloro che per primi colonizzarono Metaponto, Messapia, la “terra tra le acque”. Per uno strano caso del destino Messapia divenne con il tempo, “la terra tra i due mari”: lo Jonio e l’Adriatico –Messapia, era “la terra di mezzo”, collocata tra il territorio occupato dagli Iapigi e il mondo greco degnamente rappresentato dai coloni spartani che, guidati da Falanto, alla fine dell’VIII sec. a.C. fondarono la colonia laconica di Taras (Taranto).
Nonostante il frequente contatto con la civiltà greca, i Messapi conservarono per lungo tempo caratteri culturali precisi e distinti: è il caso, ad esempio, della produzione di un contenitore per acqua, chiamato “trozzella”, diffuso in tutto il territorio messapico dalla metà del VI al III secolo avanti Cristo e particolarmente attestato in numerose sepolture femminili.
Eppure l’interazione tra le varie esperienze culturali di matrice greca e quelle assimilate dalla società messapica segnò la svolta che portò all’identità di una delle civiltà più originali del panorama italico, che, senza ombra di dubbio, si sta rivelando unica per usi e costumi quotidiani e funerari, evoluzione degli insediamenti, tradizioni e produzioni artistico-artigianali, pratiche religioso-cultuali, sovrastrutture sociali e scambi commerciali nel solco di una storia avvolta ancora nel mistero.
Alla metà del III secolo a. C., con la conquista da parte dei Romani, la civiltà messapica iniziò il suo rapido declino.Un luogo ricco di storie millenarie, fonte d'ispirazioni ancora oggi.



Maria Fontana Cito, è frutto di una unione d'amore molto grande tra una marchigiana ed un pugliese, che la sorte spezza  prematuramente, rendendo l'autrice sensibile e appassionata di storie di amori forti e spesso dolorosi.
Ha lavorato presso l’Università di Camerino come bibliotecaria, ma la sua vera passione è sempre stata la scrittura soprattutto di poesie che come dice lei sono frutto di una sensibilità originata da tante vicissitudini della vita, quali appunto la morte dell’amato padre, tre matrimoni che vivono ancora in lei insieme ai suoi tre figli, una vita di lavoro, soddisfazioni ma anche dolori e delusioni"









Nel 1992 ha pubblicato un libro di poesie, “Guscio dorato. Quasi un diario”, Mierma Editore, dove sono presenti i grandi affetti familiari, quali figli, genitori, nonni e tanti amici, con poesie rivolte a loro con un grande sentimento.

Nel 2014 pubblica il  libro Burr@co Boudoir,  una raccolta di poesie di erotismo e amore, ispirate fantasiosamente da muse amori, ma anche  dal burracooline.


2015e Il Rapimento del cuore.Ardenti amori impossibili, poesie su grandi amori che a distanza riescono a mantenersi saldi pur nella sofferenza.
2015 Binomio d'amore. Musica e poesia sulle corde della vita. Poesie che richiamano la musica presente e pressante nella vita dell'autrice, ma anche riflessioni sul dolore e sull'esistenza dell'uomo.

2015 Poggio Paradiso.Versi e versanti sui Monti Sibillini, una raccolta di poesie scritte sui Monti azzurri dove l'autrice ha vissuto amori uniti alla passione per le escursioni, la raccolta dei funghi, a vita tra i montiu, i profumi e serenità.
Per Maria Fontana Cito la vita è un movimento di canti e gli detta simile lirica che ha coltivato e coltiva con cura, dedicandola a tutti coloro che si mostrano sensibili alla carica dell’amore.

Delle  sue poesie il Prof. Mario Giannella  ex Rettore dell'Università di Camerino ,ha scritto "Ardente, impossibile, eterno il canto d’amore, descritto, raccontato e soprattutto visceralmente vissuto da Maria Fontana. Amore filiale e amore materno, amore libero ma pieno anche di vincolanti tenerezze, amore per la natura e i luoghi d’infanzia, amore per il tempo che passa e per la vita, i suoi dubbi, le emozioni, le sorprese.
L'autorevole Prof Armando Ginesi ha così recensito le sue poesie:
Ho letto le belle, eleganti pagine di "Burr@co boudoir" di Maria Fontana Cito, un delizioso volumetto dedicato all'Amore. Gli antichi greci distinguevano quattro modalità dell'Amore: stòrge (l'affetto parentale); àgape (la relazione sentimentale e disinteressata); filìa (l'affetto amichevole); èros (la pulsione e il desiderio, sentimentale ma anche carnale, verso un'altra persona). L'amore di cui cantano i versi gradevolissimi della Cito sono pregni di èros. L'atmosfera che ti prende, quando li leggi, che ti avvolge come fosse una nuvola nella quale ti immergi, mi ricorda quella sobria e leggiadra al tempo stesso, che vien fuori dalla lettura dei frammenti di Saffo, forse il più grande cantore dell'Amore di tutti i tempi.
Maria Fontana Cito esprime la sua passione, la pulsione e il desiderio verso l'altra metà del proprio cielo, ricercandone la ricomposizione di sentimento e fisica nell'unità, attraverso splendide metafore, esplicite quanto garbate.
Un libro da leggere, in questi tempi in cui sembra prevalere, nell'uomo d'ogni latitudine e longitudine, l'opposto dell'Eros, la sua negazione, così come la pensarono prima Empedocle e poi Sigmund Freud, vale a dire Thanatos, la Discordia o l'Odio che ad Eros si contrappongono con la volontà distruttrice di annientarlo.



http://newsartitalia.blogspot.it/2015/07/serata-di-poesie-francavilla-fontana.html

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