venerdì 17 aprile 2015

Giardino romano

Dolce amico

Il tuo viso sulle mie mani
e le mie sul tuo.

Il tremolio quasi ali di foglie
sotto lo scirocco d’agosto
nel cercare il mio corpo.

Mi baci e ti ritrai
ti bacio e mi scosto
quasi ad assaggiarci.

Mi guardi
e rifuggi con gli occhi
lo sguardo
per non farmi arrossire.

Mi chiedi di continuo
Stai bene?
non vuoi farmi male
e sorridi al mio assenso.

Parte la mano mia,
esplora il tuo corpo
e la tua mi sfiora i capelli
mentre una parola d’amore
risveglia il mio cuore.

Gli sguardi fissati negli occhi
deserti infiniti
riflessi di luce
su dune infuocate.

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