Dedico questi miei scritti a tutti coloro che si mostrano sensibili alla carica vitale dell’amore. A tutte le mie muse in primis agli uomini con i quali ho avuto storie di vero amore, custodito in fondo al mio essere.
“Nascono
legami che vanno al di là del contatto fisico, della vicinanza e della vista.
Percorrono strade invisibili, fino ad arrivare nella testa. Si diramano in
tante viuzze chiamate: comprensione, ascolto, telepatia, empatia,
appartenenza. Coinvolgono talmente tanto da riuscire ad appagare ogni mancanza
tangibile”
Izumi Matsumoto
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Ho letto le belle, eleganti pagine di "Burr@co boudoir" di
Maria Fontana Cito, un delizioso volumetto dedicato all'Amore. Gli antichi
greci distinguevano quattro modalità dell'Amore: stòrge (l'affetto parentale);
àgape (la relazione sentimentale e disinteressata); filìa (l'affetto
amichevole); èros (la pulsione e il desiderio, sentimentale ma anche carnale,
verso un'altra persona). L'amore di cui cantano i versi gradevolissimi della
Cito sono pregni di èros. L'atmosfera che ti prende, quando li leggi, che ti
avvolge come fosse una nuvola nella quale ti immergi, mi ricorda quella sobria
e leggiadra al tempo stesso, che vien fuori dalla lettura dei frammenti di
Saffo, forse il più grande cantore dell'Amore di tutti i tempi. Maria Fontana Cito esprime la sua passione, la pulsione e il desiderio verso l'altra metà del proprio cielo, ricercandone la ricomposizione di sentimento e fisica nell'unità, attraverso splendide metafore, esplicite quanto garbate.Un libro da leggere, in questi tempi in cui sembra prevalere, nell'uomo d'ogni latitudine e longitudine, l'opposto dell'Eros, la sua negazione, così come la pensarono prima Empedocle e poi Sigmund Freud, vale a dire Thanatos, la Discordia o l'Odio che ad Eros si contrappongono con la volontà distruttrice di annientarlo.
Prof. Armando Ginesi
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