domenica 12 aprile 2015

I critici scrivono

Prof. Armando Ginesi

Ho letto le belle, eleganti pagine di "Burr@co boudoir" di Maria Fontana Cito, un delizioso volumetto dedicato all'Amore. Gli antichi greci distinguevano quattro modalità dell'Amore: stòrge (l'affetto parentale); àgape (la relazione sentimentale e disinteressata); filìa (l'affetto amichevole); èros (la pulsione e il desiderio, sentimentale ma anche carnale, verso un'altra persona). L'amore di cui cantano i versi gradevolissimi della Cito sono pregni di èros. L'atmosfera che ti prende, quando li leggi, che ti avvolge come fosse una nuvola nella quale ti immergi, mi ricorda quella sobria e leggiadra al tempo stesso, che vien fuori dalla lettura dei frammenti di Saffo, forse il più grande cantore dell'Amore di tutti i tempi. Maria Fontana Cito esprime la sua passione, la pulsione e il desiderio verso l'altra metà del proprio cielo, ricercandone la ricomposizione di sentimento e fisica nell'unità, attraverso splendide metafore, esplicite quanto garbate.Un libro da leggere, in questi tempi in cui sembra prevalere, nell'uomo d'ogni latitudine e longitudine, l'opposto dell'Eros, la sua negazione, così come la pensarono prima Empedocle e poi Sigmund Freud, vale a dire Thanatos, la Discordia o l'Odio che ad Eros si contrappongono con la volontà distruttrice di annientarlo.


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